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Vladimir Putin – Vita pubblica e privata della spia che si è fatta Zar
18-10-2011
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Attorno alla figura di Vladimir Putin aleggia un inquietante silenzio interrotto, ogni tanto, da qualche voce di corridoio appena bisbigliata, per timore di ritorsioni. Quest’uomo, di cui si sa poco e che per molti è solo il nome di un politico russo amico di Silvio Berlusconi, si è fatto strada dal Kgb ai vertici del Cremlino, diventando temuto e potente grazie ad una raffinata intelligenza politica e non solo, ad una notevole scaltrezza e ad una buona dose di mancanza di scrupoli.
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LA BIOGRAFIA UFFICIALE. Chi è Vladimir Putin? Le fonti ufficiali, in cui è compresa la sua biografia, dal titolo In Prima Persona, scritta per la campagna presidenziale del 2000, ci dicono che è nato a Leningrado il 7 ottobre del 1952. Suo nonno paterno, Spiridon Putin, lavorava come cuoco al servizio di Lenin e Stalin. Sua madre, Maria Ivanovna Putina (1911-1998) era un’operaia, mentre suo padre, Vladimir Spiridonovic Putin (1911-1999), un sommergibilista per la Marina Militare Sovietica.
Due fratelli, nati negli anni Trenta, muoiono presto: il primo dopo pochi mesi di vita, il secondo di difterite durante l’assedio di Leningrado (1941-1944), oggi San Pietroburgo.
Vladimir Putin ricorda, nelle sue memorie, un’infanzia povera trascorsa in una casa comunale.
Nel 1975 il giovane Vladimir ottiene la laurea in Diritto Internazionale all’Università Statale di Leningrado. È già membro del Partito Comunista dell’Unione Sovietica e viene arruolato nel KGB, in cui resta dal 1975 al 1991, costruendosi una brillante carriera come spia, culminata nella dirigenza dell’organizzazione.
Putin, durante questo periodo, vive per cinque anni a Dresda; crollata la Germania Est viene richiamato a Leningrado e assunto nella sezione Affari Internazionali dell’Università Statale. Rassegna le dimissioni dal KGB il 20 agosto del 1991, dopo il fallito colpo di Stato, appoggiato proprio dal KGB, contro Gorbacev.
Nel 1990 viene nominato Consigliere del Sindaco di San Pietroburgo per gli Affari Internazionali e nel 1991 posto alla direzione del Comitato per le Relazioni Esterne. Il suo lavoro viene giudicato non appropriato da una commissione del consiglio legislativo della città. La richiesta di revoca della carica, però, non ha alcun effetto e Putin rimane al suo posto fino al 1996. Diviene anche direttore di una società immobiliare tedesca, la St. Petersburg Immobilien und Beteiligungs AG, finita sotto inchiesta in Germania per riciclaggio di denaro sporco.
Nel 1994 Putin diventa deputato alle elezioni supplementari di San Pietroburgo e capo del gruppo editoriale del giornale Sankt-Peterburgskije Vedomosti. Dal 1996 la sua ascesa politica diventa inarrestabile: fino al 1998 diviene capo delegato del Dipartimento per la Gestione della Proprietà Presidenziale e nel 1997 il presidente Boris Eltsin lo nomina capo del Personale Presidenziale, carica che mantiene fino al maggio 1998.
Proprio nel 1998 avvengono le due nomine più importanti: Eltsin, infatti, lo chiama a dirigere l’agenzia FSB (il nuovo KGB), mentre il primo ottobre Putin diviene membro permanente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa e l’anno seguente ne diventa addirittura responsabile.
Nell’aprile del 1999 è proprio Vladimir Putin a mostrare, insieme all’allora Ministro degli Interni Stepasin il filmato della presunta orgia del Procuratore Generale della Russia Juri Skuratov. Quest’ultimo in passato era stato avversario del presidente Eltsin.
Nel 1999 Putin raggiunge la carica di Primo Ministro, pur essendo quasi sconosciuto all’opinione pubblica, con l’appoggio di Boris Etsin. La sua nomina coincide con la ripresa del conflitto in Cecenia, spinosa situazione in cui Putin adopera il pugno di ferro, diventando popolare in patria.
Il 31 dicembre 1999 tocca il culmine della sua carriera, ottenendo la Presidenza ad interim dopo le dimissioni di Eltsin. Il primo decreto che il nuovo presidente sottoscrive ha un titolo eloquente: “Sulle garanzie riguardanti il precedente presidente della Federazione Russa e per i membri della sua famiglia”. Dal 1999 Eltsin e alcuni suoi parenti erano sotto inchiesta per riciclaggio di denaro.
Le elezioni presidenziali si svolgono il 26 marzo 2000 e Putin le vince alla prima tornata. Il primo mandato viene ricordato, oltre che per le decisioni politiche del neopresidente, anche per l’assedio del Teatro Dubrovka di Mosca (23-26 ottobre 2002)
Il 2004 è l’anno del secondo mandato presidenziale di Vladimir Putin, caratterizzato dalla strage nella scuola di Beslan, dall’opposizione russa alla guerra in Iraq del 2003 e alle sanzioni contro il Paese.
Nel 2005 è lui il primo leader russo a visitare ufficialmente Gerusalemme.
Il 2006 è un annus horribilis: Putin è accusato dell’omicidio dell’ex colonnello del KGB Aleksandr Litvinenko, morto per avvelenamento da radiazioni di polonio 210 e di quello della giornalista Anna Politkovskaja. Attualmente, però non ci sono prove del coinvolgimento del presidente russo in queste tragiche morti.
Sia Litvinenko che Politkovskaja hanno denunciato la corruzione di Putin e del suo entourage. Litvinenko, prima di morire, ha dichiarato senza mezzi termini che sarebbe proprio Putin il mandante dell’omicidio della giornalista russa.
Dal 2008 Vladimir Putin è Primo Ministro della Federazione Russa, in tandem con il suo delfino Dimitri Medvedev. È durante questo mandato che Vladimir gestisce con lungimiranza e aggressività la seconda guerra in Ossezia del Sud, portando a casa una vittoria su tutta la linea.
Ha ottenuto varie onorificenze, tra cui quella di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine della Legion d’Onore (Francia). È sposato dal 1983 con Ludmilla Skrebneva e ha avuto da lei due figlie: Maria Putina nata nel 1985 e Ekaterina Putina nata nel 1986.
LA PRESUNTA VERA MADRE DI PUTIN. Fin qui la versione ufficiale della vita di Putin. Ora, però, dovremmo chiederci: Chi è “davvero” quest’uomo? Sono vere le voci che circolano sulla sua vita? Ma andiamo con ordine, raccontando la storia di una donna georgiana che, qualche tempo fa, asserì di essere la vera madre di Putin. Nel 2008 Vera Nicolajevna, all’epoca ottantaduenne, residente in un villaggio del Caucaso ma originaria dell’Ossezia del Sud si dichiara pronta all’esame del DNA pur di dimostrare che è lei la vera madre di Vladimir Putin. Il portavoce del leader russo smentisce completamente le parole della donna, ma lei non si dà per vinta e racconta la sua storia al Daily Telegraph, foto alla mano: a quanto pare il piccolo Vladimir vive nel villaggio georgiano dai tre ai dieci anni di età e successivamente viene mandato in Russia. Il suo vero padre sarebbe un certo Platon Privalov, che avrebbe abbandonato Vera incinta per sposare un’altra donna. Il nuovo marito di Vera le avrebbe imposto di allontanare da casa il piccolo Vladimir. C’è anche un’altra incongruenza: la presunta madre di Putin dice che l’anno esatto di nascita di suo figlio non è il 1952, come riportato nelle biografie ufficiali, ma il 1950. Lo ricorda come un ragazzino sveglio, con la voglia di primeggiare in tutto e il suo racconto è sostenuto dalle testimonianze di molti abitanti del villaggio. A questo punto la domanda è d’obbligo: perché Vera ha taciuto per tanti anni? La donna risponde senza incertezza che sono stati i servizi segreti ad impedirle di parlare, per non compromettere la carriera politica di Putin.
IL PRESUNTO DIVORZIO. La moglie di Putin, Ludmilla, nata il 6 gennaio 1958, non si è comportata diversamente dalle altre first ladies russe, restando nell’ombra e comportandosi con la massima riservatezza e discrezione. Su di lei si sa davvero poco e per di più sono voci che non poggiano su basi concrete. Tutto questo mistero ha alimentato il pettegolezzo secondo il quale Vladimir Putin e sua moglie avrebbero divorziato e lei si sarebbe ritirata, su consiglio del marito, in un convento di Pskov, imitando il destino riservato alle mogli scomode degli Zar Ivan il Terribile e Pietro il Grande. Il convento avrebbe anche ricevuto una sovvenzione milionaria negli ultimi tempi. I coniugi Putin hanno fermamente smentito questi pettegolezzi, mostrandosi davanti alle telecamere nell’ottobre del 2010. I più attenti, però, hanno notato che Ludmilla, pur dichiarando orgogliosamente di essere “la donna” di Putin, non portava la fede. I bene informati, però, non si fermano qui, arrivando a sostenere che il leader russo avrebbe avuto un figlio dalla ginnasta Alina Kabaeva e che lei potrebbe essere la sua nuova consorte. Inutile precisare che anche quest’ultima notizia è stata seccamente smentita dai diretti interessati.
LE FIGLIE DI PUTIN. Anche sulle figlie del politico aleggia il più fitto mistero. A quanto pare molti russi non le hanno mai viste in faccia e a malapena conoscono i loro nomi. La più grande sarebbe sposata con il figlio di un diplomatico sudcoreano, ma anche in questo caso è d’obbligo il condizionale. Recentemente Putin ha dato qualche piccola notizia sulle sue figlie: ha detto che conducono una vita da “persone normali”, sono “intelligenti, modeste e poliglotte. Parlano fluentemente il russo, il tedesco, il francese e l’inglese. Per fortuna non si occupano di politica e neanche di affari”. Ha anche aggiunto di essere “felice di parlare di loro”. A quanto sembra sarebbero iscritte all’Università di Mosca sotto falso nome. Si sa per certo, invece, che nel 2002 sono state ospiti, con il loro padre, di Berlusconi a Villa Certosa. Non è dato sapere di più su di loro.
CURIOSITÀ E HOBBY. Si dice che il padre di Vladimir Putin fosse un comunista convinto e ateo mentre la madre una donna devota alla Chiesa Ortodossa. Oggi il Primo Ministro è un cristiano ortodosso praticante.
Dal 1992 possiede una dacia (una sorta di villa in campagna utilizzata per le vacanze) di circa settemila metri quadrati in prossimità di San Pietroburgo, ma, a quanto risulta, oggi questa proprietà sarebbe stata venduta.
Il Premier ha anche lanciato una campagna per la salvaguardia della tigre bianca siberiana e per altre specie in vie d’estinzione. È appassionato di judo, di cui è cintura nera, di automobili e Formula 1 e possiede due cani. Qualche anno fa i giornali riportarono la notizia secondo la quale avrebbe addirittura origini vicentine. Purtroppo non è dato sapere con certezza se veramente esista questa ascendenza italiana. I soliti bene informati raccontano anche che Putin esiga esclusivamente piatti italiani sulla sua tavola.
Un uomo geloso della sua privacy, dunque, di cui si sa poco e con molte incertezze, che ha saputo rendere le questioni familiari tabù quasi quanto i segreti di Stato e non accetta domande scomode. Una presenza pubblica tangibile e capace di occupare tutta la scena politica russa, che si riflette in una presenza umana quanto mai impalpabile e aleatoria.
Francesca Rossi
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